Holy Fathers at Al Vapore

Il quintetto (inizialmente in formazione a quattro – senza basso) degli Holy Fathers nasce nel 2014 sul filo dell’equilibrio musicale che sembra riassumere in unico sound le esperienze eterogenee dei musicisti della formazione: rock a bassa fedeltà, jazz notturno, reggae, marce balcaniche, improbabile folklore popolare, suggestioni frog prog e ballate dal sapore West Coast. I testi originali (in italiano e inglese con inserti in croato, francese e tedesco) evocano situazioni oniriche e canzonatorie, toccando altresì la drammatica contemporaneità e lo struggimento di questo periodo storico...

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Il quintetto (inizialmente in formazione a quattro – senza basso) degli Holy Fathers nasce nel 2014 sul filo dell’equilibrio musicale che sembra riassumere in unico sound le esperienze eterogenee dei musicisti della formazione: rock a bassa fedeltà, jazz notturno, reggae, marce balcaniche, improbabile folklore popolare, suggestioni frog prog e ballate dal sapore West Coast. I testi originali (in italiano e inglese con inserti in croato, francese e tedesco) evocano situazioni oniriche e canzonatorie, toccando altresì la drammatica contemporaneità e lo struggimento di questo periodo storico. Il tutto è confluito nelle canzoni scritte dal compositore, chitarrista e cantante Marco Giacomozzi (già vincitore del Premio Tenco nel 2002), con lui la voce del front man Damir Jellici (ex Dottor Sottile e i Mostri Matematici), il chitarrista Luca Crispino, il basso del polistrumentista e corista Giovangy e la batteria e le percussioni di Gigi Sabelli.

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